Riconoscere le Perle False

Molto conosciuto come prodotto contraffatto, le imitazioni di perlerisalgono a diverse centinaia di anni e si chiamavano all’epoca “perle francesi” o “perle di Parigi”. Queste perle erano composte da sfere cave costituite da un composto a base di scaglie di pesce e colla. Questo miscuglio risponde al nome di “essenza d’oriente”.

Con il termine “perle d’imitazione”, o “perle false”, indichiamo quelle perle che sono state interamente prodotte dall’uomo, fabbricate artigianalmente senza l’uso di ostriche o cozze.

Le perle d’imitazione non possiedono le proprietà fisiche ed ottiche delle perle di coltura e si possono riconoscere ad occhio nudo anche da persone non esperte. Infatti, a differenza delle perle naturale e delle perle coltivate, le perle false sono esattamente identiche tra di loro: riflettono la luce allo stesso modo e sia il loro colore che le loro dimensioni risultano perfettamente uguali; sintetizzando il discorso le perle di imitazione hanno tutte le caratteristiche di prodotti realizzati in serie. Inoltre il foro delle vere perle di coltura è senza difetti, mentre il foro delle perle false risulta spesso rovinato da piccole sbavature dovute alle sostanze collanti presenti nel prodotto.

Potete ugualmente trovare delle perle sferiche in madreperlaricoperta da resina. Queste perle vengono nominare perle Nikko. Escluse queste, le perle di imitazione possiedono una superficiesomigliante alla buccia d’arancia; questo lo potete notare con precisione grazie ad una lente.

Le perle di imitazione si possono distinguere facilmente dalle perle coltivate tramite diversi test. Sara sufficiente spingere lievemente la perla in questione contro il bordo di un dente per poi analizzare la sensazione percepita. Se la gemma da l’impressione di essere liscia e levigata si tratterà sicuramente di una perla di imitazione; se invece sembra ruvida come la carta da smeriglio, si tratterà allora di un autentica perla di coltura. Se questo primo test non vi ha convinti, ecco un secondo test più invasivo: dopo aver posizionato la perla tra le due arcate molari, esercitare una lieve pressione ed osservare se la gemma si graffia. Le perle di coltura hanno una struttura madreperlacea decisamente resistente e non sarà una pressione così lieve a rovinarle. Invece è molto più probabile che la superficie sintetica delle perle finte risulti graffiata o addirittura scheggiata.

Se non potete carpirne la differenza, sappiate far fiducia a dei veri specialisti.

Perle Australiane

Le grosse e famose perle d’Australia fanno sognare le donne nel mondo intero… Anche se questa è una coltura relativamente giovane; infatti assistiamo ad un debutto solo nel 1956 in Australia.

Bisogna ringraziare i giapponesi, che, grazie al loro sapere ad alla loro esperienza ineguagliata, hanno saputo formare questo progetto. Il mollusco utilizzato per questa coltura è la Pinctada Maxima.

All’inizio, i molluschi producevano unicamente delle perle blister, ma, ai nostri giorni, vi coltiviamo delle perle rotonde, semi-rotonde fino a barocche. Perle di coltura che si aggirano attorno ai 20 carati con diametri impressionanti: 10 fino a 20 millimetri.
Si producono due varietà di colori in base al tipo di mollusco, le perle d’Australia bianche e le perle d’Australia dorate.

Allo stesso modo delle perle mabe, le perle blister sono prodotte fissando all’interno del guscio del mollusco una sfera di madreperla (nacre). La constituzione a tappe consiste nell’ottenere una perla 3/4 dato che dovrà essere taglia al fine di separarla dal guscio. La parte della perla in questione rimane dunque piatta.

Si coltiva queste tipo di perle in Australia dato che il clima e le condizioni ambientali vi si prestano a meraviglia.

Perle Conch

Le perle conch sono perle naturali rarissime. Sono prodotte da un mollusco (Strombus Gigas) che vive nei mari caraibici nel sud della Florida.

Questo mollusco può raggiungere dimensioni che vanno dai 20 ai 30 centimetri circa per un peso che raramente supera i 3kg. Queste non sono vere e proprie perle ma secrezioni calcaree che ricordano i calcoli renali nell’uomo.

Questo tipo di perle non raggiunge dimensioni notevoli (massimo 3/3,5mm) ed ha forme irregolari (ovali o barocche). I colori caldi presentati nelle perle conch tendono a sbiadirsi nel tempo (sempre se vengono esposte frequentemente alla luce solare). La superficie presenta delle specie di fiamme con colori tono su tono. Tra le più ricercate troviamo quelle che presentano un intenso colore rosa acceso.

Essendo perle naturali, sono uniche (difficoltà nel comporre un abbimaneto omogeneo); inoltre l’impossibilità di una loro eventuale coltura sicuramente aumenta il loro valore se vendute in coppia.