Come Funziona l’Autocertificazione dello Stato di Famiglia

Lo stato di famiglia è un documento ufficiale che attesta la composizione di un nucleo familiare residente in un determinato comune. Questo documento elenca tutti i membri che appartengono alla stessa famiglia anagrafica, fornendo dettagli come nomi, date di nascita, luoghi di nascita, cittadinanza, e il rapporto di parentela o affinità tra i vari componenti.

La funzione principale dello stato di famiglia è quella di fornire una fotografia ufficiale e attualizzata della struttura familiare a un dato momento, servendo come prova della convivenza sotto lo stesso tetto o della relazione di parentela tra i suoi membri. È un documento che trova ampia applicazione in vari ambiti burocratici, legali e amministrativi, come per esempio nelle pratiche per l’assegnazione di alloggi popolari, nell’accesso a determinati benefici sociali, nelle procedure di successione, nell’iscrizione a scuole o asili, e in molte altre situazioni in cui è necessario dimostrare la composizione della propria famiglia.

Il documento è rilasciato dall’Ufficio Anagrafe del comune di residenza della famiglia e può essere richiesto da uno qualsiasi dei suoi membri o da soggetti terzi debitamente autorizzati, a seconda delle normative locali riguardanti la privacy e l’accesso ai dati anagrafici. Per ottenerlo, è solitamente necessario compilare un apposito modulo di richiesta e, in alcuni casi, pagare un bollo o una tassa di emissione.

Con l’avvento della digitalizzazione dei servizi pubblici, in molti comuni è possibile richiedere lo stato di famiglia anche online, tramite i portali istituzionali dedicati o attraverso il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), che consente di accedere ai servizi della pubblica amministrazione con un’unica Identità Digitale.

Lo stato di famiglia si distingue dal certificato di stato di famiglia. Mentre il primo è una dichiarazione descrittiva della composizione familiare, il secondo è un certificato che attesta specifiche situazioni familiari richieste dall’interessato, come per esempio la presenza di figli minori, e viene emesso per scopi specifici su richiesta dell’interessato.

L’autocertificazione dello stato di famiglia è una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attraverso la quale un cittadino attesta personalmente la composizione attuale del proprio nucleo familiare. Questo documento permette di dichiarare sotto la propria responsabilità i dati relativi ai membri della famiglia, come nomi, date di nascita, luoghi di nascita, cittadinanza, e il rapporto di parentela o affinità esistente tra i vari componenti.

L’autocertificazione viene utilizzata in sostituzione dei tradizionali certificati rilasciati dall’Ufficio Anagrafe del comune di residenza e ha piena validità legale nei confronti della pubblica amministrazione e dei gestori di pubblici servizi. La sua introduzione si inserisce in un più ampio contesto di semplificazione burocratica, volto a ridurre i tempi e i costi sia per i cittadini sia per la pubblica amministrazione.

Il principio su cui si basa l’autocertificazione è quello della “fede privilegiata” accordata alle dichiarazioni del cittadino, il quale assume piena responsabilità civile e penale per quanto dichiarato. Pertanto, in caso di dichiarazioni false o mendaci, il dichiarante può incorrere in sanzioni penali e amministrative.

L’utilizzo dell’autocertificazione dello stato di famiglia è ampio e variegato, trovando applicazione in numerosi ambiti in cui è richiesta la prova della composizione familiare. Ad esempio, può essere utilizzata per l’iscrizione a scuole, per l’accesso a servizi sanitari, per la richiesta di benefici economici o di sostegno sociale, e in tutte quelle situazioni in cui è necessario dimostrare la propria situazione familiare senza dover richiedere e presentare un certificato ufficiale.

Per redigere un’autocertificazione dello stato di famiglia, è necessario includere:
-I dati personali del dichiarante (nome, cognome, data e luogo di nascita, residenza).
-La dichiarazione specifica che si intende sostituire con l’autocertificazione (in questo caso, la composizione dello stato di famiglia), elencando tutti i membri del nucleo familiare con i relativi dati anagrafici e il rapporto di parentela o affinità.
-Data e firma del dichiarante.
È importante ricordare che l’autocertificazione deve essere compilata con attenzione e precisione, evitando omissioni o dichiarazioni non veritiere, dato l’onere della responsabilità che si assume con la sua sottoscrizione.

In sintesi, l’autocertificazione dello stato di famiglia rappresenta un importante strumento di semplificazione amministrativa che consente ai cittadini di attestare autonomamente e in maniera rapida la composizione del proprio nucleo familiare, facilitando l’accesso a servizi e diritti senza la necessità di ottenere certificati ufficiali dall’anagrafe comunale.

Rimedi efficaci per rimuovere i graffi dal policarbonato.

Se hai oggetti in policarbonato come occhiali da sole, visiere di caschi o coperture di smartphone, potresti aver notato che col tempo si formano dei fastidiosi graffi sulla superficie. I graffi non solo compromettono l’estetica dell’oggetto, ma possono anche ridurne la trasparenza, diminuendo la chiarezza della visione o dell’immagine. Se sei alla ricerca di soluzioni efficaci per eliminare i graffi dal policarbonato, sei nel posto giusto.

Fortunatamente, esistono diversi metodi che puoi provare per rimuovere i graffi dal policarbonato. In questo articolo, ti forniremo una guida passo-passo su come affrontare questo problema in modo sicuro ed efficace. Seguendo attentamente le istruzioni, potrai restituire all’oggetto in policarbonato la sua lucentezza e la sua bellezza originale. Dunque, non disperare: i graffi non sono una sentenza definitiva per il tuo oggetto preferito in policarbonato!

Metodi di pulizia del policarbonato

Il policarbonato è un materiale resistente e versatile che viene spesso utilizzato per creare superfici trasparenti come finestre, display e coperture. Tuttavia, col passare del tempo, è normale che questi oggetti possano graffiarsi. Fortunatamente, esistono alcuni metodi efficaci per rimuovere i graffi dal policarbonato.

Un modo semplice per rimuovere i graffi superficiali dal policarbonato è utilizzare una pasta abrasiva. È possibile preparare questa pasta mescolando bicarbonato di sodio con un po’ d’acqua fino a ottenere una consistenza cremosa. Applicare la pasta sulla superficie graffiata e strofinare delicatamente con un panno morbido in movimenti circolari. Pulire quindi l’area con un panno umido per rimuovere eventuali residui e asciugare con cura.

Un altro metodo efficace è utilizzare un prodotto specifico per la pulizia del policarbonato, facilmente reperibile in commercio. Seguire le istruzioni d’uso del prodotto e applicarlo sulla superficie graffiata. Utilizzare un panno o una spugna morbida per strofinare delicatamente il prodotto sulla zona interessata. Successivamente, sciacquare con acqua pulita e asciugare accuratamente.

Se i graffi sono più profondi, si può provare a utilizzare un prodotto per la lucidatura del policarbonato. Questi prodotti sono progettati per riempire i graffi e ripristinare la trasparenza del materiale. Applicare il prodotto sulla superficie interessata e seguire le istruzioni del produttore per l’applicazione e la rimozione. Ricordarsi sempre di lavorare in modo delicato e di rimuovere qualsiasi residuo con un panno pulito.

In conclusione, esistono diversi metodi per rimuovere i graffi dal policarbonato. Scegliere il metodo più adatto in base alla gravità del graffio e seguire attentamente le istruzioni per ottenere risultati ottimali. Ricordarsi anche di avere cura del policarbonato, evitando l’utilizzo di sostanze abrasive o strumenti troppo duri che potrebbero danneggiarlo ulteriormente.

Rimedi casalinghi per rimuovere i graffi

Se hai dei graffi sul policarbonato, non preoccuparti, esistono alcuni rimedi casalinghi che potresti provare per ridurli o eliminarli completamente. Tuttavia, è importante notare che l’efficacia di questi rimedi può variare a seconda della profondità e della gravità dei graffi. Ecco alcuni suggerimenti da seguire:

  1. Bicarbonato di sodio e acqua: Mescola una piccola quantità di bicarbonato di sodio con acqua fino a ottenere una pasta. Applica delicatamente la pasta sulla superficie graffiata utilizzando un panno morbido. Fai movimenti circolari leggeri per circa un minuto, poi risciacqua con acqua pulita. Questo metodo può aiutare a ridurre l’aspetto dei graffi superficiali.
  2. Pasta di dentifricio non abrasiva: Scegli un dentifricio non abrasivo e applicalo direttamente sulla zona graffiata. Utilizza un panno morbido per strofinare delicatamente il dentifricio sulla superficie graffiata con movimenti circolari per alcuni minuti. Rimuovi il dentifricio con acqua pulita e asciuga accuratamente. Questo metodo potrebbe aiutare a ridurre l’aspetto dei graffi leggeri.
  3. Olio vegetale o olio di oliva: Versa qualche goccia di olio vegetale o olio di oliva sul panno morbido. Strofina delicatamente l’olio sulla superficie del policarbonato graffiato per alcuni minuti, facendo attenzione a non applicare troppa pressione. L’olio può aiutare ad ammorbidire l’aspetto dei graffi superficiali.

Ricorda di testare sempre questi rimedi su una piccola area poco visibile prima di applicarli sull’intera superficie del policarbonato. Inoltre, se i graffi sono profondi o se non riesci ad ottenere risultati soddisfacenti con i rimedi casalinghi, potrebbe essere necessario consultare un professionista per una riparazione più approfondita del policarbonato.

Raccomandazioni per la manutenzione del policarbonato

È importante prendersi cura del policarbonato per mantenere la sua integrità e prevenire la formazione di graffi. Ecco alcune raccomandazioni per la sua manutenzione:

  1. Pulizia regolare: Per rimuovere la polvere e lo sporco dalla superficie del policarbonato, è consigliabile utilizzare un panno morbido o una spugna inumiditi con acqua tiepida e un detergente delicato. Evitare l’uso di solventi aggressivi o prodotti chimici corrosivi che potrebbero danneggiare il materiale.
  2. Evitare gli oggetti appuntiti: Per prevenire i graffi, è importante evitare di utilizzare oggetti appuntiti o abrasivi direttamente sulla superficie del policarbonato. Utilizzare utensili morbidi per pulire o rimuovere eventuali macchie.
  3. Protezione dagli agenti atmosferici: Se il policarbonato è esposto all’aperto, è consigliabile proteggerlo da agenti atmosferici come pioggia, grandine o raggi solari intensi. L’utilizzo di una copertura protettiva o di un rivestimento speciale può contribuire a preservarne l’aspetto e la durata nel tempo.

Seguendo queste raccomandazioni, potrete mantenere il policarbonato libero da graffi e garantire la sua bellezza e funzionalità anche nel lungo termine.

“Guida alla Conservazione della Farina: Soluzioni Pratiche e Creative”

Guida alla Conservazione della Farina: Soluzioni Pratiche e Creative

La conservazione corretta della farina è essenziale per garantire la freschezza e la qualità degli ingredienti nelle tue preparazioni culinarie. In questa guida, esploreremo le migliori pratiche per conservare la farina in modo efficace e creativo.

Contenitori Ermetici

I contenitori ermetici sono la scelta ideale per mantenere la farina al sicuro dall’umidità e dagli insetti. Assicurati di utilizzare contenitori di plastica o vetro con guarnizioni ermetiche per creare una barriera efficace contro l’umidità atmosferica.

Per ulteriori informazioni sui contenitori ermetici, consulta questa pagina dedicata ai contenitori per farina.

Contenitori in Acciaio Inox

I contenitori in acciaio inox sono resistenti e duraturi, ideali per conservare grandi quantità di farina. Assicurati che il coperchio si chiuda saldamente per preservare la freschezza del tuo ingrediente.

Sacchetti Sottovuoto

I sacchetti sottovuoto sono perfetti per conservare la farina in modo compatto e ridurre al minimo l’ingresso di aria. Utilizza una macchina per il sottovuoto per sigillare ermeticamente il sacchetto e prolungare la durata della farina.

Contenitori Decorativi

Se desideri conservare la farina in modo creativo, considera l’uso di contenitori decorativi. Questi possono aggiungere un tocco di stile alla tua cucina mentre mantengono la farina fresca. Tuttavia, assicurati che siano ermetici o usa un sacchetto sottovuoto interno per la conservazione.

Ricette Creative con Farina

Oltre alla conservazione, esplora anche alcune ricette creative per utilizzare la farina fresca in modi innovativi. Dalla preparazione di pane fatto in casa all’impasto per la pasta fresca, ci sono molte possibilità culinarie da esplorare.

Seguendo queste linee guida, sarai in grado di mantenere la tua farina fresca e pronta per l’uso in qualsiasi momento. Approfitta delle diverse opzioni di contenitori e assicurati di scegliere quella più adatta alle tue esigenze.

Come Visitare Villa Pignatelli

Se vuoi godere a pieno della bellezza del clima primaverile, pianifica un week end da trascorrere a Napoli, città in cui potrai ammirare svariate evidenze storico culturali. Ciò che andiamo ad approfondire nella presente guida è la visita a Villa Pignatelli.

Villa Pignatelli è una bellissima residenza costruita intorno al 1820, per volere del baronetto Acton. Essa, fu progettata prima da Valente e poi fu completata dal Bechi, qualche anno dopo. L’edificio presenta una struttura neoclassica, caratterizzata in particolare dal colonnato in ordine neodorico.

Molto bello esteriormente è anche il curato giardino all’inglese, in cui spiccano le camelie. Per quanto riguarda l’interno della villa, oggi essa espone la pregiata collezione di Rosina Pignatelli, che fu donata alla città e all’ Italia, affinchè fosse realizzato e creato un nuovo museo. Bellissime le ceramiche e la sezione dedicata alle carrozze antiche.

Lodevole è anche la posizione della villa, che è ubicata sul lungomare della città, a pochi passi dalla Villa Comunale. Per raggiungerla dalla stazione centrale, vi consiglio di arrivare a Via Nuova Marina e prendere il moderno tram n° 1 che vi porterà direttamente a Piazza Vittoria. Scendete e proseguite a piedi per circa 200 mt.

Cosa Vedere a Tomar

Se sei in visita a Lisbona e hai qualche giorno per le gite fuori porta ti consiglio di trascorrere un giorno a Tomar, una carinissima cittadina, a pochi chilometri dalla capitale portoghese. Qui di seguito alcuni consigli per la tua giornata turistica.

La principale attrattiva della graziosa cittadina è il grandioso Convento dell’Ordine di Cristo, il castello-fortezza che sovrasta il piccolo centro storico. Una volta arrivato nel centro cittadino, dovrai camminare un po’ in salita per una stretta viuzza che ti condurrà nel luogo in questione. Si entra all’interno delle mura e si gode subito di uno splendido panorama.

Dopo avere pagato il biglietto di ingresso accederai all’interno del maestoso convento. Esso fu costruito nel 1160 dal gran maestro dei Templari e ha ospitato i monaci cavalieri che difesero i portoghesi contro i Mori e furono importanti fautori delle Crociate. Dopo la visita della fortezza, puoi visitare la Chiesa con il suo campanile nella piazza principale e fare una passeggiata nel delizioso centro storico.

Per raggiungere Tomar da Lisbona: puoi prendere il treno per Tomar dalla Stazione Oriente (circa 30 minuti di percorrenza) oppure prendere un pullman alla Stazione Bus Sete-Rios (costo del biglietto: 15,00 euro circa andata e ritorno). Se viaggi in auto puoi raggiungere la città prendendo semplicemente l’autostrada e seguire le indicazioni per Tomar.

Cosa Vedere a Toledo

Se visiti la bellissima Madrid non perdere l’occasione di una gita fuori porta a Toledo, la splendida cittadina spagnola, circondata dal fiume Tago, distante solo trenta minuti di treno dalla capitale madrilena. Ne vale davvero la pena e, soprattutto in estate, ti apparirà con i suoi caldi colori pesca e salmone!

Per raggiungere la città di Toledo da Madrid vai alla stazione ferroviaria Atocha e prendi il treno per Toledo (biglietto circa 8,00 euro). Impiegherai solo mezz’ora. Altrimenti prendi l’autobus Continental alla Stazione Sur. Una volta arrivato alla stazione di Toledo comincia a camminare e dirigiti verso il centro storico che si trova sulla sommità di una collina ed è preceduto da un lungo ponte che ti permetterà di ammirare anche l’incantevole panorama. Arrivato nel centro storico, passeggia per le sue rosee viuzze.

Uno dei primi musei che incontrerai è il museo provinciale Castilla-La Mancha la cui entrata è gratuita, quindi non perderti un giro veloce. La porta della città è preceduta dalla statua dei simboli della città: Don Chisciotte e Sancho Panza. Camminando vedrai che il flusso turistico ti condurrà nel punto focale della città: la Cattedrale. Per visitarla c’è un biglietto di ingresso da pagare (non ci sono sconti e riduzioni!), ma ne vale la pena perchè essa è un superbo esempio di architettura gotica spagnola. La cattedrale è immensa e bellissima, di notevole impatto e il biglietto di ingresso include anche la visita alla sala capitolare, al Museo e al Tesoro.

In cima alla collina, ad est della Cattedrale, si trova l’imponente Alcàzar, recentemente restaurato, risalente al XI secolo, mentre, poco distante da Piazza Zocodover, oltre un arco, c’è il Museo Santa Cruz, un bell’edificio rinascimentale che ospita pezzi archeologici, dipinti di El Greco e di Goya oltre a mosaici, ceramiche ed arazzi.

Cosa Vedere a Tarragona

Se sei a Barcellona ti consiglio di fare una gita fuori porta verso Tarragona. Si tratta di un’animata città di mare, che deve la sua fortuna alle attività commerciali e portuali, oltre che ad un assetto turistico e culturale di primaria importanza in tutta la Catalogna.

Vestigia romane e medievali ricordano le due epoche di massimo splendore della città, la cui identità storica è documentata da moltissimi monumenti di notevole importanza. Inoltre c’è da visitare la caratteristica Cattedrale, edificata tra il 1171 e il 1331 sul sito di un tempio romano preesistente, dedicato a Cesare Augusto.

Altrettanto importanti sono i siti museali (Museu d’historia de Terragona, Museu Diocesà) e i palazzi signorili della zona. Se sei a Barcellona, potrai arrivarci percorrendo 96 kilometri in direzione sud ovest. Se hai la possibilità di prendere l’automobile, immettiti sull’autostrada C-32 che corre lungo la costa.

Oppure potrai imboccare la AP-7, in direzione Ovest da Avinguida Diagonal. Se invece vuoi prendere il treno, sappi che ogni giorno ci sono almeno 38 treni regionali a lunga percorrenza che arrivano a Tarragona via Sants. Le tariffe più economiche partono dai 5€ per un viaggio che dura un’oretta e mezzo.

Come Rassodare l’Interno Coscia

Mantenere un interno coscia rassodato ed in forma non è cosa semplice soprattutto se si pratica un avita sedentaria, così questa guida indicherà gli esercizi necessari da svolgere comodamente anche in casa per rimediare alla flaccidità.

Questi esercizi non richiedono l’utilizzo di strumenti come gli attrezzi per l’interno coscia e quindi possono essere eseguiti facilmente.

Stenditi su un tappetino e mettiti sul fianco destro in modo che la gamba destra sia perfettamente allineata col busto, il quale puoi scegliere di tenere leggermente sollevato appoggiandoti sul gomito destro.
La gamba sinistra invece va posizionata piegando il ginocchio e puntandolo verso il soffitto, il piede sinistro si ritroverà davanti alla coscia destra. Mentre il piede sinistro resta ben saldo a terra solleva la gamba destra.
Giunta al punto massimo di apertura contrai il muscolo della coscia per qualche secondo e poi ritorna alla posizione di partenza. Dopo 15 movimenti cambiare lato e ripetere l’ esercizio per 3 serie da 15 a gamba.

Sdraiati per terra con la pancia in su e alza le gambe rivolgendo le piante dei piedi verso l’ alto. Ora divarica le gambe lentamente e giunta alla massima apertura mantieni la posizione per qualche secondo poi richiudi sempre lentamente.
Ripetere per 3 serie da 15. Naturalmente le gambe si divaricheranno sempre di più man mano che viene ripetuto l’ esercizio ed i muscoli si irrobustiscono. Successivamente si può scegliere di aggiungere dei pesetti alle caviglie.
Per intensificare l’ esercizio poi, mantieni la posizione supina, alze le gambe e divaricale, poi metti le mani sulla parte interna delle ginocchia. A questo punto mentre chiudi lentamente fai pressione con le mani verso l’esterno. Basteranno 3 serie da 10.

Poi sempre supina fai l’esercizio opposto, cioè alza le gambe e distendile mantenendole chiuse, poi posa le mani sulla parte esterna delle ginocchia. Apri lentamente ed allo stesso tempo effettua una pressione con le mani verso l’ interno. Ripeti per 3 serie da 10.

Questa volta sempre sdraiata per terra supina, aiutati con l’impiego di una palla. Piega le ginocchia e trattieni nel loro mezzo la palla. Alza le ginocchia e portale verso il petto, poi ritorna alla posizione base. Ripeti 3 serie da 15.
Successivamente siediti su una sedia e metti il pallone tra le gambe. Chiudi facendo pressione verso l’interno e trattieni la posizione qualche secondo, poi rilascia senza far cadere il pallone. Ripeti per 3 serie da 15.

Mettiti in piedi di fronte ad un muro e stendi il braccio destro appoggiandolo sullo stesso, mentre apri il braccio sinistro verso l’esterno. A questo punto mantenendo il busto eretto, porta la gamba destra verso il braccio sinistro.
Torna con il piede verso il pavimento e ripeti l’esercizio per 3 serie da 20 alternando di volta in volta la gamba. Ricorda di mantenerti sempre dritta e di tenere il piede in posizione detta a “martello”.

Ora in posizione seduta, divarica le gambe e tieni i piedi a martello, poi porta la schiena in avanti e afferra le caviglie con le mani, continuando a scendere fino a quando non si sentono i muscoli delle gambe tirare.
Mantenere la posizione per qualche secondo poi ritornare lentamente indietro alla posizione base. Ripetere l’esercizio per 20 volte. Con pochi minuti al giorno i risultati del vostro impegno saranno veramente soddisfacenti.

In aggiunta è consigliato di effettuare, durante la doccia, dei getti d’acqua fredda con movimenti in senso circolare. E’ preferibile che l’acqua non superi i 37° per non rilassare ulteriormente le fibre cutanee. Poi applica delle creme ad azione specifica.

Cosa Vedere a Stresa

Il lago Maggiore: meta di turisti italiani e stranieri, non solo per il favorevole clima e le bellezze naturali, ma anche per tutti i monumenti, ville e palazzi che vi si trovano. Ma anche l’incanto delle isole che si trovano al centro del lago, le gite in barca e la cucina.

Partendo da Torino devi imboccare l’autostrada A4 (Torino-Trieste) e quindi l’autostrada A26 (Genova Voltri-Gravellona). Esci a Baveno ed imbocca la SS. 33 del Sempione sino a Stresa. Qui giunto incontrerai per prima Villa Pallavicino (parco zoologico e giardino botanico) poi entri nel paese. Sulla tua destra puoi ammirare il lago, le barche dei pescatori e le motobarche che portano i turisti ad effetuare gite sul lago.

Se ti appassionano le gite sul lago, non puoi mancare di visitare le tre isole: Isola Bella (visita il Palazzo ed il giardino), Isola dei Pescatori o isola Superiore (visita il villaggio ed i tanti ristoranti in riva al lago) e isola Madre (visita il palazzo ed il parco esotico). Nella parte del paese che costeggia il lago, troverai tanti negozietti che vendono le numerose specialità della zona, oltre che simpatici souvenir ed oggetti dell’artigianato locale.

Se vuoi puoi anche effettuare delle passeggiate sull’ampio lungolago, ammirando l’architettura dei numerosi alberghi. Inoltre, nel periodo estivo, si susseguono numerose manifestazioni sia nella città che in riva al lago. Dal piazzale del Lido, puoi prendere la funivia che ti porta in cima al Mottarone, a 1500 metri d’altezza

Come Creare Orecchini Pendenti

Ti piace indossare orecchini di diversi colori, a seconda di come ti vesti? Se impari a realizzarli da sola puoi fartene quanti ne vuoi, con costi abbastanza limitati. Se vuoi imparare, leggi questa guida: ti spiego tutti i passaggi e anche dove puoi trovare i materiali necessari.

Occorrente
2 perle a scelta
2 chiodi a T
2 monachelle
1 pinza conica
1 tronchesino

Puoi trovare i materiali necessari alla realizzazione dei tuoi orecchini nei negozi specializzati per il fai da te femminile. In alternativa, prova a cercarli in una merceria ben fornita.
Compra due perle, uguali, del colore che preferisci. Possono essere rotonde oppure di forma allungata, per un effetto più giovanile e spiritoso.

Prendi due chiodi a T e due monachelle dello stesso colore. Di solito puoi scegliere tra color oro, argento e bronzo.
Infila una perla in un chiodo a T e con la pinza conica forma un anellino, in cui andrai a infilare la monachella.
Sempre aiutandoti con la pinza conica chiudi bene l’anellino creato, con un altro mezzo giro.

Con il tronchesino taglia il pezzo di filo del chiodo a T che cresce e richiudi bene l’estremità, in modo che non graffi.
Se necessario, rifinisci il capo tagliato con una lima.
Stringi un po’ la monachella, in modo da non perdere l’orecchino quando lo indossi.
Esegui la stessa operazione per l’altro.
Ammira e indossa i tuoi nuovi orecchini.