Latte Detergente Fai da Te

Sicuramente è uno dei prodotti facente parte del nostro beauty case che non può assolutissimamente mancare, come vivere senza di esso che ci aiuta ogni sera a pulire e liberare i nostri pori dalla polvere e dai residui di make up. Ma non so se vi è mai capitato di ritrovarvi una sera ad averlo finito e non avendolo notato non avete provveduto ad acquistarlo.
Risulta essere quindi è proprio giunto il momento di sperimentare il Fai da te anche per la realizzazione del tuo latte detergente, posso assicurarti che è semplicissimo, risparmierai sicuramente, sarà realizzato con ingredienti naturali, ecco quindi cosa vi occorrerà.
INGREDIENTI per la realizzazione del latte dtergente fai da te
Due cucchiai di farina di mandorle ( la troverete nei supermercati)
Due cucchiai di panna fresca da montare
1 bicchiere di latte intero
Vi resterà soltanto di mischiare tutti gli ingredienti in un contenitore di vetro sino ad ottenere una cremina morbida ed omogenea, chiudete ermeticamente il vostro contenitore e conservate in frigo anche per due-tre giorni, usatelo come tutti i latte detergenti in commercio.

Lettini Abbronzanti – Consigli Utili

Moltissime le lettere che arrivano in redazione riguardante tale argomento discusso, commentato, criticato un pò da tutte che usiamo recarci in vacanze mai bianche come il latte ma già ben abbronzate e scure come se tutto l’Inverno fossimo state distese al sole per colorare  la nostra pelle.

Ma non è andato proprio così, non siamo per niente state distese al sole, ma come ogni anno ci  siamo recate al centro abbronzatura sotto casa per prepararci ad avere una pelle abbronzata e sensuale.

Possiamo consigliarvi di usare tali tecniche di abbronzatura, sicuramente non quotidianamente ma bensì soltanto per due tre giorni a distanza di 20 giorni tra una seduta e l”altra, usiamo sicuramente una protezione che dovrà essere rigorosamente 15 ed avere un filtro UVA, aggiungiamo una crema idratante che abbia un’azione antiossidante per combattere la formazione di radicali liberi e non dare alla nostra pelle quell’aspetto poco elastico e che abbia perso maggior parte del suo tono e della sua consistenza.

In questo modo saremo pronti ad  affrontare l’azzuro mare di Agosto, senza mostrare le nostre mozzarelle.

Come Stirare i Pantaloni

Non siamo così brave a saperlo fare tutte, le nostre mamme abitualmente curavano tutto ciò e quindi in vita nostra non abbiamo mai stirato un paio di pantaloni, sicuramente sbagliato, poichè adesso i nodi vengono al pettine e ci troviamo in serie difficoltà, non vogliamo svelare al nostro uomo che non siamo in grado di farlo , purtroppo è una cosa che dobbiamo risolvere, la migliore soluzione sarebbe quella di portare i pantaloni a casa di “mamma” ma sicuramente non potremmo farlo ogni qualvolta si ripresenta tale problema.
Oggi il nostro blog ha pensato, se ci riesce, di darvi una mano per risolvere tale inconveniente, mostratemi un attimo di attenzione e seguite passo-passo quello che sotto vi scriverò, vorrei proprio togliervi dagli impicci per superare tale problema e non avere più in futuro tale difficoltà:
Rovesciate il vostro pantalone e stirate, con un ferro a vapore, le tasche e la cintura
Stirate, adesso tutto il pantalone dal rovescio
Giratelo dalla dritta
Stirate tutta la parte superiore della cintura e delle tasche
Piegatelo dalla vita, in corrispondenza delle pinces, facendo la famosa piega dei pantaloni, solo sulla parte superiore, mettete prima di stirarlo un panno morbido per non far lucidare il tessuto
Sempre così piegato stirate l’interno delle coscie, avendo cura di far combaciare le cuciture interne per ogni gamba
Proseguite con l’esterno dei gambali continuando la piega che avevate accennato precedentemente solo sulla parte superiore
Attenzione alla piega dovra essere perfetta dalla vita sino alla caviglia e seguire sempre la stessa linea
Ripassate le piege sovrapponendo i gambali
Appendeteli dalla cintura.

Proteggere le Mani dal Freddo

Le temperature un pò dappertutto stanno abbassando notevolmente e certamente la pelle delle nostre mani esposta al freddo, al vento ed alle basse temperature ne risente notevolmente,dobbiamo sicuramente averne cura poichè sapete benissimo che le mani sono una tra le prime cose che i nostri uomini ammirano quando conoscono una donna.
Sicuramente ancora le temperature non sono così terribili da farci preoccupare per la salute delle pelle delle nostre mani, però è bene che cominciamo a pensarci per le temperature basse che arriveranno tra non molto, vorremmo oggi suggerirvi qualche rimedio della nonna che sicuramente a bassissimi costi vi donerà una pelle liscia e vellutata ed eviterà che la pelle delle vostre mani si screpoli.
Non usare saponi troppo aggessivi e non effettuare continui lavaggi che potrebbero rovinare la tua pelle, asciuga con cura le tue mani dopo averle lavate ed applica una crema idratante almeno due volte al giorno
Ti consigliamo una sapone dolce all’olio d’oliva che lascerà la pelle delle tue mani morbida e liscia, lo troverai in qualsiasi profumeria, ma se vuoi realizzarlo fai da te, ecco la ricetta:
INGREDIENTI:
Prendi un sapone di marsiglia e grattuggialo sino a formarne tre cucchiai, potrai anche aggiungere qualche scaglia di cocco
Aggiungi un cucchiaio di miele
Ancora un cucchiaio di yogurt bianco e 10 gocce di olio essenziale alla fragranza che più preferisci
Sistema il composto in uno stampo nel tuo frigo ed aspetta che indurisca, ecco

Superficie delle Perle di Coltura di Tahiti

ggi rivolgiamo la nostra attenzione ad uno dei criteri qualitativi delle perle di Tahiti, la superficie delle perle.

Per ovvi motivi i professionisti della perla di coltura di Tahitipreferiscono parlare di ” grado di imperfezioni ” della superficie di una perla al posto di termini come ” buco, appiattimento, ecc… “, parole inevitabilmente negative per un soggetto così delicato come la perla di coltura.
Gli allevatori perlicoltori di Tahiti utilizzano generalmente 4 gradi qualitativi per qualificare le perle di Tahiti : A, B, C e D. I venditori di perle (al dettaglio) preferiscono utilizzare il termine neutro ” superficie ” nelle descrizioni qualitative delle loro perle.
La superficie di una perla, suddivisa in gradi ed arricchita da aggettivi tali che ” moderate, leggere o molto leggere “, precisano la presenza o no di imperfezioni sulla perla.

Il Gufo – Catalogo Online

Oggi vediamo quali sono le novità proposte da Il Gufo per la stagione Primavera Estate 2014.

Il Gufo è uno dei marchi più conosciuti per quanto riguarda i vestiti per bambini e la collezione primavera estate proposta dall’azienda risulta essere molto interessante.

Vediamo quindi quali sono le novità ricordando che alcune immagini possono essere trovate in questo articolo sul sito dedicato all’abbigliamento bambini chiamato Abbigliamentobambinionline.com.

La collezione primavera estate 2014 de Il Gufo propone uno stile marinaro.
Troviamo quindi maglie instile classico in cui sono presenti righe orizzontali bianche e blu.

Anche gli altri abiti si caratterizzano per uno stile classico.
Troviamo quindi maglie e giacche con riche e cerchi che propongono uno stile semplice ma elegante.

Tra gli abiti più interessante segnaliamo un abito in cotone con fantasia a righe da abbinare a una gonna in tinta unita.
Lo stile è completato da un fiocco sul collo.

Segnaliamo poi le giacche in doppio tessuo da abbinare a una maglia banca in stile floreale.

La collezione Primavera Estate 2014 risulta essere quindi molto interessante per chi cerca uno stile semplice ma elegante per le diverse situazioni.

Casa Sono le Perle Naturali

La formazione di una perla è una fase anormale del processo biologico di un mollusco. 4500 anni fa, le popolazioni asiatiche ed orientali credevano che le perle fossero il frutto di goccie di rugiada, cadute all’interno di un mollusco.

Insisto sul fatto che la formazione di una perla naturale è un fatto puramente casuale e, evidentemente naturale, corrispondente ad una reazione straordinaria del mollusco nel momento in cui lo penetra un corpo estraneo. Questo corpo può essere un parassita (trematodi o cestodi), un granello di sabbia o più semplicemente un minuscolo frammento del guscio.

Nel momento in cui il mollusco reagisce al corpo estraneo, reagisce fissando su quest’ultimo del carbonato di calcio e della conchiolina. In questo modo nasce la perla naturale e la sua crescita può prolungarsi fino alla morte del mollusco produttore.

Già nel 1852, Filippo De Filippi (vice direttore del Museo di Storia Naturale di Milano e successivamente di quello di Torino) scoprì che le perle prodotte da un mollusco d’acqua dolce provenivano dall’incrustamento di un parassita nel mantello. Più tardi, il giapponese Tokichi Nischitawa capì che per la formazione della perla erano necessari il corpo orspite ed il tessito epiteliale del mantello.

Il corpo straniero può fissarsi sulle pareti di madreperla del mollusco formando così una perla blister (la parte aderente al guscio è piatta) altrimenti nelle viscere del mantello dando vita a una perla più o meno rotonda. La copertura del corpo estraneo avviene tramite strati concentrici. Queste sono costituite da lamelle di carbonato di calcio (aragonite) e da pellicole di conchiolina dando alle perle un effetto particolare chiamato “oriente” o se vogliamo utilizzare un termine meno affascinante e più scientifico: iridazione.

Moda Donna – Il Caftano

L’estate si fa sempre più vicina e le tanto attese giornate al mare diventano una realtà. Voglia di mare è anche voglia di sole, ed a splendere in questa estate è anche la moda con le ultime novità con i costumi da bagno e non solo…

Solitamente la maggior parte delle donne al costume da bagno abbinano un pareo, specie quando devono fare piccoli spostamenti. A volte viene naturale chiedersi è una moda o si vuole nascondere qualche imperfezione fisica, tipico dramma della famosa prova costume.

Ma la moda mette tutti d’accordo con le ultime tendenze; ormai il pareo è già passato e come copri costume sulla scena è arrivato il caftano.

Il caftano è l’ultimissima novità e sarà sicuramente molto glam. Il nuovo copri costume che mira a sfogiare un’ eleganza pura senza trascurare la praticità, la leggerezza dei tessuti e la freschezza; tenendo ovviamente conto che va indossato sotto il sole.

La moda richiama la tinta unita in cotone con quel effetto stropicciato e orlo rotondato che danno quell’aria particolare da vissuto e misterioso alla donna che lo indossa.

Cosa dire ancora una volta della moda, se non che è riuscita per l’ennesima volta a creare nuove tendenze che sanno in un modo o nell’altro a far parlare molto di se risaltando il fascino femminile in tutte le sue forme.

Perle di Coltura Biwa

Il Lago Biwa, vicino a Kyoto, in passato era noto sotto il nome di Lago Ōmi, si tratta del più grande lago di acqua dolce di tutto il Giappone. Oltre a fornire acqua potabile a circa quindici milioni di persone, le sue acque sono offrono alla pesca importanti risorse: la pesca delle trote e la coltura delle perle.

Inizialmente venivano coltivate perle ma solamente tramite l’innesto di un nucleo solido (madreperla). A seguito dei lavori di uno dei fratelli Fujita, si sviluppò dal 1960 una coltura di perled’acqua dolce su delle Hyriopsis schlegeli del Lago Biwa. Qui, l’innesto consisteva nell’introdurre un frammento del tessuto appartenente al mentolo di un’altra ostrica. Successivamente si svilupperà una perla di coltura da ovale a barocca.

Ogni mollusco può ospitare fino a 20 innesti per valva, ciò vuol dire 40 innesti totali (generalmente vengono introdotti 10 15 innesti per non stremare l’animale. Dopo l’aumento di dimensioni, le perle di coltura vengono estratte con cura dal mollusco portatore al fine di non ferire l’animale; potrà quindi produrre una seconda generazione di perle ed in casi particolari anche una terza. In effetti, questo mollusco del lago Biwa riesce a vivere addirittura 40 anni mentre le altre ostriche perlifere vivono solamente dai 7 agli 8 anni.

Le perle con nucleo solido di madreperla vengono ugualmente prodotte in questo maestoso lago, ma, con una frequenza infinitamente inferiore.

Le Perle di Tahiti

Il termine utilizzato negli affari, quello di perle coltivate di Tahiti è l’unico termine ufficiale ed è riconosciuto nel mondo intero. Queste gemme così particolari sono classificate in cinque criteri di valore.

Dimensione
Forma
Colore
Purezza
Omogeneità

Il diametro di queste perle varia sensibilmente cominciando da 8mm per arrivare ad un massimo di 16mm (talvolta possiamo anche incontrare delle dimensioni superiori ma si tratterebbe di un caso eccezionale).

La forma più comunemente accettata è quella rotonda, viene in seguito quella a bottone, a goccia, cerchiata ed infine barocca.

La purezza si caratterizza a livello della superficie della madreperla, questo indica concretamente la qualità dello strato perlifero. Il livello di imperfezioni (visibili ad occhio nudo) va a qualificare il grado di purezza della perla.

Quando parliamo dell’oriente, parliamo prima di tutto della luce che si riflette sulla superficie della perla.

Le perle sono valutate in funzione del gusto personale del consumatore, del fenomeno di rarità ed infine del suo utilizzo nel mondo della gioielleria.

In termini di gusto, assistiamo ad una notevole diversità. In effetti, l’apprezzamento sarà sicuramente diverso da un paese all’altro. In Giappone, sono gradite le grosse perle rotonde di colore verde pavone. In Europa, invece, si ha tendenza a preferire le perle più piccole e di colore più chiaro.

In gioielleria,i gioiellieri esperti devono munirsi di pazienza per poter selezionare, una a una, delle perle dallo stesso calibro, con il fine di formare una collana in perle di Tahiti omogenee. Questo è in parte ciò che spiega il prezzo elevato di tale prodotto.